lunedì 31 marzo 2008

della serie “il voto è segreto e personale” …

un amico legale mi ha fatto notare che, forse è opportuno cancellare questo post e tenermi per me ciò che gli amici argentini fanno con le schede elettorali, in quale luogo esercitano il proprio diritto e da chi si fanno consigliare! besos a francesco ....

giovedì 27 marzo 2008

la campagna elettorale italiana quaggiù dall'altra parte dell'oceano

quaggiù dall'altra parte dell'oceano sembra di stare in Italia. la città è letteralmente tappezzata di manifesti elettorali ... sinistra arcobaleno e popolo delle libertà la fanno da padrone nell'attacchinaggio, su ogni muro, sopra ogni cartellone pubblicitario ... forse esagero ma questo è per l'effetto frustrazione di non poter votare!
mi sono recata al consolato il giorno del mio arrivo a Buenos aires, con certificato elettorale, passaporto, biglietto aereo che dimostra la mia impossibilità a rientrare in tempo per aprile... al consolato parlano solo spagnolo, ci sono iscritti circa seicentomila argentini con passaporto italiano, è comprensibile ... gli spiego nel mio spagnolo claudicante che prodi è cascato mentre ero in aereo, a fine gennaio, rientrando in italia per una vacanza di un mese e mezzo, … a nulla è servito che mi mostrassi contrariata e offesa dal fatto che tanti argentini, che neppure parlano l’italiano, avrebbero votato alle prossime elezioni mentre io, io che non ho perso neppure una consultazione elettorale (e facevo vedere tutti i timbrini sul mio certificato-libretto), neppure una suppletiva a milano per la morte di non so quale parlamentare … insomma, io non posso … nessuna pietà!
Così seguo la campagna italiana e, quando incontro a Buenos Aires qualche banchetto di candidati per l’america del sud, mi fermo … L’altro giorno mi batteva il cuore, un banchetto enorme vicino a Plaza de Mayo della sinistra arcobaleno. C’era tutto, ombrellone e tavolino, volantini, musica, il candidato era l’unico assente! Però c’erano ragazzi che distribuivano il programma … Mi fermo e chiedo se conoscono anche qualche nome di candidati del PD, se sanno dove questi organizzano i banchetti (con la remota speranza di poter andare a dare una mano, così, sentirmi partecipe) … Mi risponde un pennellone poco più che ventenne che gli pare di ricordare che il candidato del Pd è il governatore della Lombardia … ORRORE! Mi sorge un dubbio tremendo e pongo la fatidica domanda “desculpe, pero te pagan para hacer esto? –Scusa, ma ti pagano per farlo?” … Claro” mi risponde orgoglioso il pennellone … Lo guardo in faccia, noto che ha ancora segni di acne giovanile e schifata mi allontano … Ai nostri tempi eravamo tutti volontari, bofonchio tra me e me!

Campo minato titola "il manifesto" locale

Sono giorni che i produttori agricoli, grandi e piccoli, dimostrano contro le misure del governo tese ad aumentare le ritenute fiscali all’export per il settore. Così, dopo anni di vacche grasse, finalmente alla richiesta di una redistribuzione di ricchezza, il settore risponde "no, grazie!". E a sostenerlo c’è la società bene, signore ingioiellate, distinti uomini d’affari che si radunano in piazza, battendo pentole per farsi sentire, contro quello che ritengono un esproprio che mette in dubbio la proprietà privata! Manifestazioni che nei primi anni del 2000 erano della classe media sconvolta dalla crisi, senza risorse e senza lavoro, ora “il manifesto” locale (Pagina 12) ironizza essere la manifestazione dei SUV …

Ma in questa società dove imporre il pagamento di imposte sembra essere un’ardua impresa, questa misura economica sembra voler combattere un fenomeno importante: l’inflazione. Infatti, se da una parte il governo di Cristina ha cominciato il suo mandato concedendo importanti aumenti tariffari su luce, acqua, gas, trasporti pubblici, polizze auto etc. dall’altra cerca di contenere l’aumento indiscriminato dei prezzi degli alimenti. In effetti, i prodotti agricoli venduti all’estero generano introiti in valuta pregiata per i produttori, costi di produzione inclusi i salari degli agricoltori sono invece in pesos e, dice con forza la presidenta, sono tra i più bassi dell’Argentina, quando non sono in nero! E così, si aumentano i prelevamenti fiscali per rendere più vantaggioso vendere sul mercato interno, perché, come dice la presidenta, se non ci fossero queste imposte, il pollo, la carne ed il latte gli argentini li vedrebbero solamente in televisione … il sarcasmo fa pensare che il suo ghost writer sia D'Alema in persona ... chissà come si direbbe "francamente" in spagnolo?!?

martedì 25 marzo 2008

24 marzo - il giorno della memoria

Si sentono sgommare delle auto di lontano, da avenida libertador e immagino le auto delle pattuglie che portavano i prigionieri incappucciati dentro la Esma, la Escuela de Mecanica de la Armada, che ha funzionato come centro di detenzione clandestino durante l’ultima dittatura argentina. E' assordante l'indifferenza del quartiere, un “barrio” elegante, dove la gente porta a spasso i cagnolini ed i ragazzi escono dai collegi esclusivi della città indossando le uniformi della scuola, eleganti, ignari, ignoranti.

Ecco l’ingresso, qui parcheggiavano le auto, dalla porta in fondo entravano i prigionieri, molti non sarebbero usciti vivi. Il ragazzo che mi accompagna in questo macabro tour mi racconta, passeggiano per le curate aiuole di questa base militare che la convivenza con i militari è stata lunga. Lui, impiegato della segreteria per i diritti civili della città, lavorava alla ESMA quando ancora l’esercito aveva ceduto soltanto pochi edifici dell’immensa base. Convivevano, militari e rappresentanti dei diritti civili, separati in casa da una barriera di metallo alta oltre 2 metri, che lasciava vedere soltanto i piedi … E così si controllavano, vicendevolmente. La convivenza è durata ben tre anni, molto oltre il termine inizialmente fissato per il passaggio di consegne.

Finalmente a settembre del 2007 il trasloco definitivo dei militari!E ieri la commemorazione per il giorno della memoria, ufficiale, organizzata dallo Stato argentino; proprio nella Esma! Un altro passo significativo verso la riappropriazione di questo spazio. Per non dimenticare.