sabato 5 luglio 2008

La mia Chicago


A hundred years ago today...
Inserito originariamente da naughton321
La prima volta che ho visitato la città, e le altre successive visite, sempre mi hanno portata a cercare frammenti di una storia che tanto ha inciso sulla mia adolescenza, quella di Simone de Beauvoir e Nelson Algren.

Ricordo ancora l'emozione del pellegrinaggio alla casa di Algren, non avevo neppure un riferimento sicuro, scesi alla fermata che sapevo essere nei pressi della casa e cominciai a camminare. Le descrizioni che quasi conoscevo a memoria dei Mandarini mi avvicinarono e, come d'improvviso, la casa, la targa commemorativa. Di fronte a me però non vedevo la casa, c'era solamente posto per l'immagine della coperta colorata, quella sul letto di Algren, descritta nel libro in modo indelebile.

E nelle mie passeggiate per il quartiere cercavo di sentire l'atmosfera di quegli anni, di immaginare come fosse, scuro, pericoloso, pieno dei personaggi che popolano i romanzi di Algren, amareggiato forse perchè più conosciuto per la sua relazione che per la letteratura!

E ora d'improvviso scopro che nei miei giri per la città mi sono persa un'altra intensa storia d'amore, tra le architetture di Oak Park: Mamah Cheney e Frank Lloyd Wright. Indimenticabile libro che ho appena terminato e che consiglio, per com'è scritto, per l'intensità delle emozioni che lascia, per la qualità dei personaggi!

Agli inizi del secolo, negli Stati Uniti, i due si conoscono, lei è sposata e con suo marito commissionano una casa a Wright. I due si innamorano e lasciano le rispettive famiglie per vivere insieme. Ma realmente il libro è la storia di una donna alla ricerca della propria identità femminile, stretta nel ruolo di moglie e madre ma forse non abbastanza forte per compiere, da sola, le anticonvenzionali scelte fatte invece con l'aiuto di Wright, compagno di vita coraggioso oltre che audace architetto.

Nancy Horan
Mio amato Frank
Einaudi

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