venerdì 24 ottobre 2008

L'Argentina sui giornali italiani

Il Corsera lo leggo perché si trova in ogni edicola ed è l'unico quotidiano italiano disponibile in cartaceo. Ma l'articolo sulla statalizzazione dei fondi pensione argentini non mi è piaciuto.

Recita il titolo "L' Argentina si prende i fondi pensione. La Kirchner trasferisce all' ente pubblico 40 miliardi «In un contesto dove gli Stati stanno proteggendo le banche, noi difendiamo i pensionati, contro gli interessi di pochi»".

E poi? Gli unici numeri che cita sono quelli che l'opposizione rinfaccia al governo, cioè di volersi appropriare dei 40 miliardi perché l'anno prossimo ci sono prestiti in scadenza per 20 miliardi e l'Argentina non ce la farebbe ad onorarli altrimenti. Ma se vanno così bene questi fondi, perché nazionalizzarli? E' realmente un governo di anacronistici comunisti o, peggio, di scaltri approfittatori? Da i numeri che ho in mente io, le scadenze finanziare del 2009 non sono a rischio.

Qualcun'altro deve aver trattato la notizia diversamente, deve aver fornito qualche cifra sul perché di questa nazionalizzazione ... Mi torna in mente un giornalista del Sole 24 Ore che lavora a Buenos Aires, lo scovo su Internet ed ecco qua cosa racconta "Il Governo considera (la nazionalizzazione) «necessaria», visto che il 77% delle pensioni erogate dai fondi privati non arrivava alla soglia minima di 700 pesos mensili (162 euro). Costringendo così l’Esecutivo a intervenire."

Oltre a raccontare anche la posizione dell'opposizione e la reazione negativa dei mercati finanziari, il giornalista chiude l'articolo così "I ... fondi pensione privati ... sono in vigore da 14 anni e hanno 9,5 milioni di affiliati. Il valore complessivo dei fondi amministrati è di 30 miliardi di dollari. Argentina, Cile e Singapore sono gli unici Paesi al mondo che hanno adottato un sistema esclusivamente privato di fondi pensioni."

Che ciascuno dunque si formi la propria opinione.

Foto | Flickr

2 commenti:

celecelestino ha detto...

Ciao , sapevo dei fondi pensione privati argentini e cileni che non rendono come dovrebbero , ora che sia l´organo d´informazione di confindustria a spiegare meglio del corriere mi fa strano.
Comunque é quello il modello che vorranno imporre anche a noi , no?

Anonimo ha detto...

mio marito con contratto italiano per lavorare in argentina con una grande impresa non gli hanno versato mai i contributi,come la mettiamo,inutilr lamentarsi,OK